Dr. Bruno C. Gargiullo

D.ssa Rosaria Damiani

La “Strada dei Ricordi” può assumere significati molteplici a seconda del contesto, potendo rappresentare un viaggio nostalgico, un percorso di memoria o persino una strada fisica che richiama il tuo passato. Immagina il tuo cervello come un intricato sistema di strade, ognuna delle quali rappresenta un pezzo unico della tua storia. In questo viaggio attraverso la neuroscienza, ci addentreremo nelle intricate vie neurali che custodiscono il tuo vissuto, dalla complessità dell’ippocampo alla flessibilità della plasticità cerebrale, coinvolgendo la memoria di lavoro e la memoria autobiografica per capire come i ricordi prendano forma, si conservino e talvolta si trasformino. Preparati a immergerti nella scienza dei ricordi e a scoprire come le strade del tuo passato si intreccino nel labirinto della tua mente.

Iniziamo esplorando come si costudiscono nel cervello gli eventi del nostro passato. Immagina quest’”organo” come un abile artigiano che intreccia frammenti di vita in ricordi indelebili. Quando vivi un momento speciale, il cervello registra ogni dettaglio, dalle immagini ai suoni, dagli odori alle sensazioni fisiche. Questo processo di codifica è solo l’inizio del nostro viaggio.

L’ippocampo, la bussola dei tuoi ricordi, gioca un ruolo cruciale nella formazione iniziale. Qui, le informazioni vengono elaborate e connesse ad altre esperienze o emozioni simili, creando un legame solido. Nonostante la centralità di questo “cavalluccio marino” (ippocampo), i ricordi consolidati vengono poi trasferiti ad altre regioni cerebrali, inclusa la corteccia prefrontale responsabile della memoria di lavoro, e alla memoria autobiografica per una conservazione a lungo termine.

La memoria di lavoro, situata nella corteccia prefrontale, svolge un ruolo chiave nella gestione delle informazioni temporanee. Durante il processo di formazione dei ricordi, la memoria di lavoro collega i nuovi frammenti di esperienze a quelli già presenti nella nostra mente. Questo contribuisce ad una rappresentazione più completa e dinamica delle “tracce del passato”, associando emozioni e dettagli agli eventi.

La memoria autobiografica, situata principalmente nella corteccia temporale e parietale, è quella che ci permette di conservare e recuperare esperienze vissute. Questa memoria ci consente di rievocare eventi personali, emozioni e dettagli legati alla nostra storia individuale. Durante il processo di formazione dei ricordi, la memoria autobiografica contribuisce a dare un contesto personale unico alle esperienze, plasmando la nostra identità e la percezione del mondo che ci circonda.

Una volta registrate, queste tracce riposano nell’archivio segreto della mente, pronti ad essere richiamati su sollecitazione di nuovi stimoli. La conservazione e il recupero coinvolgono processi complessi come la plasticità sinaptica, che permette ai ricordi di adattarsi e cambiare nel tempo.

La plasticità cerebrale, il caleidoscopio dei ricordi, permette loro di evolversi come pagine di un libro che si riscrivono da sole. È il processo dinamico che consente al cervello di cambiare e di adattarsi nel corso della vita, riaprendo e rielaborando i ricordi ogni volta che vengono richiamati.

Infine, esploriamo le influenze esterne sul nostro vissuto (esperienziale/emotivo). Dalle emozioni al contesto, fattori esterni come la suggestione o le informazioni retroattive possono plasmare la trama dei nostri ricordi, rendendo ogni narrativa unica e ricca di sfumature.

In questo viaggio emergono chiaramente le intricazioni del cervello, con le sue diverse regioni e processi, collaborando armoniosamente, inclusi la memoria di lavoro e la memoria autobiografica, per creare e preservare la “trama” unica di ognuno di noi.

References

1. Howe, M. L. The Nature of Early Memory: An Adaptive Theory of the Genesis and Development of Memory. New York: Oxford University Press (2011).

2. Kroes, M. C. W., & Fernández, G. Dynamic neural systems enable adaptive, flexible memories. Neurosci. Biobeh. Rev. 36, 1646-1666 (2012).

3. Howe, M. L. Memory lessons from the courtroom: Reflections on being a memory expert on the witness stand. Memory 21, 576-583 (2013).

4. Bruce, D., et al. Fragment memories mark the end of childhood amnesia. Memory & Cognition 33, 567-576 (2005).

5. Alexander, K. W. et al. Traumatic impact predicts long-term memory for documented child sexual abuse. Psych. Sci. 16, 33-40 (2005).

6. Nader, K., & Einarsson, E. O. Memory reconsolidation: An update. Ann. NY Acad. Sci. 1191, 27-41 (2010).

7. Hardt, O., Einarsson, E. O., & Nader, K. A bridge over troubled water: Reconsolidation as a link between cognitive and neuroscientific memory research traditions. Ann. Rev. Psychol. 61, 141-167 (2010).

8. Benton, T. R., Ross, D. F., Bradshaw, E., Thomas, W. N., & Bradshaw, G. S. Eyewitness memory is still not common sense: Comparing jurors judges, and law enforcement to eyewitness experts. App. Cog. Psych. 20, 1115-1129 (2006).

9. Magnussen, S. et al. What people believe about memory. Memory 14, 595-613 (2006). 10. Rubin, D. C., & Bernsten, D. People believe it is plausible to have forgotten memories of childhood sexual abuse. Psychon. Bull. Rev. 14, 776-778 (2007).

11. Magnussen, S., Melinder, A., Stridbeck, U., & Raja, A. Q. Beliefs about factors affecting the reliability of eyewitness testimony: A comparison of judges, jurors, and the general public. App. Cog. Psych. 24, 122-133 (2010).

12. Bell, B. E., & Loftus, E. F. Trivial persuasion n the courtroom: The power of (a few) minor details. J. Person. And Social Psych. 56, 669-679 (1989).

13. Granhag, P. A., Strömwall, L.. A., & Hartwig, M. Eyewitness testimony: tracing the beliefs of Swedish legal professionals. Beh. Sci. & Law 23, 709-727 (2005).

14. Magnussen, S., et al. What judges know about eyewitness testimony: A comparison of Norwegian and US judges. Psych., Crime, & Law 14, 177-188 (2008).

15. Deffenbacher, K. A., & Loftus, E. F. Do jurors share a common understanding concerning eyewitness behavior? Law & Human Beh. 6, 15-30 (1982).

16. Houston, K. A., Hope, L., Memon, A., & Read, J. D. Expert testimony on eyewitness evidence: In search of common sense. Beh. Sci. & Law (in press). 24

17. Quas, J. A., Thompson, W. C., & Clarke-Stewart, K. A. Do jurors “know” what isn’t so about child witnesses? Law & Human Beh. 29, 425-456 (2005).

18. Neal, T. M. S., Christiansen, A., Bornstein, B. H., & Robicheaux, T. R. The effects of mock juror’s beliefs about eyewitness performance on trial judgments. Psych., Crime, & Law 18, 49-64 (2012).

19. Bauer, P. J. The cognitive neuroscience of the development of memory. In M. Courage and N. Cowan (Eds.), The Development of Memory in Infancy and Childhood (pp. 115-144). Hove, UK: Psychology Press (2009).

20. Yap, C. S. L., Stapinski, L., & Richardson, R. Behavioral expression of learned fear: Updating of early memories. Beh. Neurosci. 119, 1467-1476 (2005).

21. Kim, J. H., McNally, G. P., & Richardson, R. Recovery of fear memories in rats: Role of gamma-amino butyric acid (GABA) in infantile amnesia. Beh. Neurosci. 120, 40-48 (2006).

22. Tang, H. H. Y., McNally, G. P., & Richardson, R. The effects of FG7142 on two types of forgetting in 18-day-old rats. Beh. Neurosci. 121, 1421-1425 (2007).

23. Richardson, R., & Hayne, H. You can’t take it with you: The translation of memory across development. Curr. Dir. Psych. Sci. 16, 223-227 (2007).

24. Rubin, D. C. The distribution of early childhood memories. Memory 8, 265-269 (2000)].

25. British Psychological Society, Research Board. Guidelines on Memory and the Law: Recommendations from the Scientific Study of Human Memory. Leicester, UK: British Psychological Society (ISBN 978-1-85433-473-2) (2010).

26. Newcombe, N. S., Lloyd, M. E., & Balcomb, F. Contextualizing the development of recollection: Episodic memory and binding in young children. In S. Ghetti & P. J. Bauer (Eds.), Origins and development of recollection: Perspectives from Psychology and Neuroscience (pp. 73-100). New York: Oxford University Press (2012).

Categories: