Come potenziare la produttività e fronteggiare il sovraccarico delle informazioni

Dr. Bruno C. Gargiullo e D.ssa Rosaria Damiani

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente progresso neuroscientifico   (studio del cervello) e delle scienze cognitive (analisi delle operazioni umane) che si è riverberato in una maggiore comprensione del comportamento e del pensiero umano, in particolare di un elemento chiave del nostro agire: l’attenzione.  In pratica, l’elevato numero delle scoperte neuroscientifiche sui circuiti sottostanti l’attenzione ha permesso di identificare due sistemi attentivi semi-indipendenti (“ top-down ” e “bottom-up ”), ciascuno con le sue funzioni distintive e i relativi punti di forza e di debolezza.   Le attuali intuizioni provenienti dal campo delle scienze cognitive nello studio del processo decisionale, della memoria, del giudizio, dell’organizzazione e dell’autoregolamentazione non solo permettono di comprendere meglio tale processo, ma di tradurre tale comprensione in linee guida per aiutare a potenziare la produttività e la realizzazione (autodeterminazione), e per ridurre quella forma di stress particolarmente moderna denominata “ronzio neurale” (sovraccarico di stimoli conseguente alla rivoluzione tecnologica).

La rivoluzione tecnologica, e l’esplosione di informazioni, ha messo sotto assedio l’attenzione.   La tecnologia,   alimentata dalla “Legge di Moore” secondo la quale la potenza di calcolo raddoppia ogni due anni,   sta accelerando seguendo un ritmo esponenziale.   Nel contempo, il cervello,   governato dalla teoria di Darwin, si evolve lentamente e gradualmente.   

L’intelligenza artificiale corre avanti mentre l’intelligenza attentiva deve partecipare alla competizione.

Ma cosa si intende per attenzione?

E’ stato già detto che esistono due sistemi di attenzione semi-indipendenti ed in gran parte separati: “ top-down ” e “bottom-up ”.

Il sistema top-down   (modalità esecutiva centrale)

Questo è il sistema che viene associato al sé razionale, consapevole, deliberato e capace di risolvere i problemi.   Detto sistema includerebbe termini come pianificazione, convinzioni, nuovo apprendimento, autocontrollo, riflessività, calma, linearità e forza di volontà.

La funzione primaria della modalità top-down è quella di focalizzare l’attenzione sul problem solving e di utilizzare le abilità precedentemente apprese (es., analisi razionale, valutazione). Va notato che questa modalità esecutiva centrale non è unicamente per compiti difficili ma anche per quelli piacevoli   (es., conversazione con un amico, gioco, visione di un film).

Il termine top-down è appropriato perché i circuiti cerebrali per questa modalità attenzionale si trovano nella parte superiore del cervello, ovvero nella corteccia prefrontale.   Seguendo una scala temporale evolutiva, lo sviluppo della corteccia prefrontale è più recente rispetto agli antichi circuiti cerebrali che vanno “dal basso verso l’alto”.   Naturalmente, il progresso scientifico e la modernità non sono possibili senza questa modalità attenzionale dall’alto verso il basso.

Sistema Bottom-Up   (o mente errante)

Questa modalità è solitamente associata a quegli aspetti della natura umana che si condividono con le altre specie:   percepire il nostro corpo e il mondo che ci circonda; rilevamento rapido delle minacce dell’”ambiente” circostante; consapevolezza costante di impressioni, sentimenti, impulsi e intenzioni.   Questo sistema supporta una modalità di pensiero più fluida, non lineare e intuitiva.   Per meglio comprenderlo, si potrebbero utilizzare termini quali creativo, libertà di associazioni, passività, impulsività,  velocità, rilassamento.

I circuiti dal basso verso l’alto si trovano principalmente nei gangli della base, una massa di nervi, a forma di pallina da ping pong, posta nella parte inferiore del cervello, appena sopra il midollo spinale.   I circuiti dal basso verso l’alto ospitano i programmi integrati per la sopravvivenza e la procreazione.

In breve, come notava Einstein: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è una serva fedele”.

Quando una delle modalità attenzionali è attivata, l’altra è disattivata. Pertanto, quando la modalità dall’alto verso il basso è attiva, si è maggiormente in grado di contenere le distrazioni e di concentrarsi meglio.   La parte creativa del cervello viene inibita, il che favorisce un pensiero più lineare.   

Quando, invece, viene attivata la modalità dal basso verso l’alto e non si è iperconcentrati, la creatività e le nuove associazioni sono più probabili.   È anche importante notare che l’attenzione concentrata è caratteristica della modalità top-down e produce affaticamento; contrariamente, il passaggio alla modalità bottom-up ne ripristina l’energia.

Riferimenti bibliografici

Daniel Levitin The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload, 2014

Daniel Goleman Focus: the hidden driver of excellence, 2013