Due “iatture” per un cervello in formazione

Dr. Bruno C. Gargiullo e D.ssa Rosaria Damiani

“La povertà e la criminalità possono avere effetti devastanti sulla salute di un bambino”.

L’esposizione precoce alle avversità (es., povertà, psicopatologia genitoriale, stress psicosociale) è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo neuropsicologico e socio emozionale. Un recente studio condotto dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis suggerisce che alcuni fattori ambientali potrebbero influenzare la struttura e la funzione dei cervelli in formazione ancor prima che i bambini facciano il loro ingresso nel mondo. Detta ricerca, condotta mediante l’ausilio delle scansioni MRI su neonati mentre dormivano, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open (Triplett RL, Lean RE et al., 2022), ha messo in evidenza che i bambini di madri che affrontavano svantaggi sociali (es., povertà) tendevano a nascere con cervelli più piccoli (materia grigia corticale, materia grigia sottocorticale e materia bianca) rispetto ai bambini le cui madri vivevano in un ambiente più agiato. Dette scansioni hanno evidenziato un minore ripiegamento del cervello (immaturità corticale) tra i bambini nati da madri indigenti. Un cervello “sano” si ripiega man mano che cresce e si sviluppa, fornendo alla corteccia cerebrale una superficie funzionale più ampia. In breve, questo studio rappresenta una delle più importanti indagini sul rapporto esistente tra fattori avversivi prenatali (svantaggi economici e stress psicosociale materno) e morfometria cerebrale (volume) del neonascituro.

Un secondo studio, sui dati dello stesso campione (399 madri e i loro bambini) della precedente ricerca, pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry (Brady RG, Rogers CE et al. 2022), ha evidenziato che anche le madri in stato interessante, che vivono in quartieri con alti tassi di criminalità, hanno dato alla luce bambini il cui cervello ha funzionato in modo diverso durante le prime settimane di vita rispetto ai bambini nati da madri che vivono in quartieri più sicuri. Le scansioni MRI funzionali dei bambini, le cui madri sono state esposte al crimine, hanno mostrato connessioni più deboli tra le strutture cerebrali, che elaborano le emozioni, e le strutture che aiutano a regolare e controllare dette emozioni. Si ritiene che lo stress materno sia una delle cause della debolezza delle connessioni cerebrali di questi bambini. Tali studi dimostrano che le esperienze di una madre, durante la gravidanza, possono avere un impatto importante sullo sviluppo del cervello del suo bambino, ha affermato Christopher D. Smyser, MD, uno dei principali ricercatori. Importante sottolineare che le aree che si attivano insieme si collegano insieme. Detto studio ha analizzato lo sviluppo delle regioni del cervello e la formazione delle prime reti funzionali in quanto il modo in cui queste strutture si sviluppano e lavorano insieme può avere un impatto importante sul comportamento a lungo termine. In sintesi, questi risultati suggeriscono che l’esposizione prenatale alla criminalità è associata a connessioni cerebrali funzionali frontali e limbiche neonatali più deboli, rappresentando un fattore predisponente ad una disregolazione emozionale e comportamentale (mancanza di controllo degli impulsi).

In conclusione, povertà e stress psicosociale materno, unitamente ad un ambiente sociale ad alta delinquenzialità, può condurre il futuro nascituro ad una marcata antisocialità.

Riferimenti bibliografici

Triplett RL, Lean RE, Parikh A, Miller JP, Alexopoulos D, Kaplan S, Meyer D, Adamson C, Smyser TA Rogers CE, Barch DM, Warner BB, Luby JL, Smyser CD. Association of prenatal exposure to early life adversity with neonatal brain volumes at birth. JAMA Network Open, April 12, 2022.

Brady RG, Rogers CE, Prochaska T, Kaplan S, Lean RE, Smyser TA, Shimony JS, Slavich GM, Warner BB, Barch DM, Luby JL, Smyser CD. The effects of prenatal exposure to neighborhood crime on neonatal functional connectivity. Biological Psychiatry, April 12, 2022.

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