Bruno C. Gargiullo e Rosaria Damiani
Il Disturbo Borderline di Personalità (BPD = Borderline Personality Disorder) presenta una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e, soprattutto, di una marcata impulsività che la persona manifesta precocemente (entro la prima età adulta).
Le relazioni del borderline sono intense ed instabili a causa, innanzitutto, del suo modo di “valutare” l’altro, oscillante tra l’idealizzazione e la svalutazione (pensiero dicotomico buono/cattivo). Inoltre, la sua permalosità e suscettibilità, unitamente alla diffidenza e sospettosità, lo portano a reagire con rabbia ed umore depresso ogni volta che l’altro non accondiscende alle sue continue ed incessanti richieste-rassicurazioni di supporto e vicinanza o quando il comportamento dell’altro si discosta, anche solo momentaneamente, da quelle che sono le sue aspettative. In tal caso, non solo dubita della sincerità e della lealtà dell’altro, ma a causa del suo disperato bisogno di “accudimento” e della paura di essere abbandonato, può mettere in atto una serie di comportamenti a scopo intimidatorio-ricattatorio quali, ad esempio, esplosioni di rabbia (es., scenate isteriche con urla, strepiti e rottura di oggetti), insulti, automutilazioni, tentativi di suicidio. Evidente che relazionarsi con una persona con un disturbo borderline è estremamente difficile poiché il suo modo di entrare in relazione con gli altri è un continuo oscillare tra dipendenza ed autonomia (cioè tra accondiscendenza e sottomissione a momenti di rabbia, testardaggine ed oppositività). Infine, la mancanza di un chiaro senso di identità, a cui tenta di porre rimedio con un agire caotico ed impulsivo, produce inevitabilmente stati cronici di vuoto, noia, solitudine, sfiducia, sensi di colpa e passaggi improvvisi da umore depresso a stati di agitazione ansiosa o a rabbia forte ed incontrollabile.
In breve, coloro che sono affetti dal BPD presentano una disfunzionalità in diversi domini che possono essere categorizzati in quattro principali aree della disregolazione: emotiva (es., labilità dell’umore, rabbia), interpersonale (es., tentativi di evitare un abbandono), cognitivi (es., dissociazione) e comportamentali (es.,impulsività e autolesionismo) (Kuo J.R. e Linehan M.M., 2009; Linehan M.M., 1993).